Massimo Palladini, architetto
3 settembre 2015
Cara Marina, voglio rileggerle ancora.
Ma da ora ti dico che hanno una qualità: ti afferrano come la mano di Valery, senza soffocare nè lasciarti andare.
E poi sei così immersa nel genius loci, intrisa della tua Torino e
dell'amore per Guido, per lei, il suo ambiente.
Dai l'idea di un archeologo che, compreso intimamente il monumento esplorato, dismette il suo armamentario e la sua giacca di tweed, per recitare, a voce spiegata, la vicenda di quel mondo che gli ha parlato.
Questo non è un giudizio estetico compiuto( anche se sono ancora tra i tuoi versi, capto)ma ne anticipa un aspetto importante: comunichi un'empatia profonda che introduce anche chi ne avverte solo il sapore nel pulviscolo di un'aura che sopravvive alla sua contingenza storica.
Non è facile farlo su materiali da studioso .Ci vuole capacità di
interpretare sentimenti ed emozioni vere.
Margherita Oggero, scrittrice
Cara Marina,
di solito si leggono 2 o 3 poesie e poi, prima di riprendere il libro in mano, si lascia decantare l'eco e la suggestione di quelle lette.
Ma per la tua raccolta questa regola non vale, perché le composizioni (con note) costituiscono un testo unitario, una specie di romanzo su una passione impossibile e tormentata.
L'insieme è molto bello, te lo dico senza ombra di piaggeria, perchè sai che non ne sono capace.
Hai scritto un'opera nuova, che non rientra nei canoni, che è una sorta di sfida ai generi letterari consolidati. Un'opera, ovviamente, per lettori colti e dai gusti non corrivi. Brava.
Ora è necessario avere gran cura dell'impaginazione e della grafica editoriale, perchè i libri belli esigono una veste accurata che ne esalti la qualità.
Ti abbraccio, a presto, Margherita
Almo Paita, sceneggiatore RAI e autore di "Guido Gozzano, vita breve di un grande poeta"
Ho ricevuto il suo prezioso libretto, che ho subito letto. Sono rimasto sorpreso e ammirato. E non solo perché condivido la sua passione per Guido Gozzano. Ma soprattutto perché nessun critico ha saputo cogliere forse con altrettanta lucidità e passione la straordinaria sensibilità del grande poeta. I suoi versi sembrano scritti da lui. Così come l'ambiguo rapporto con Amalia viene colto con la struggente, amara malinconia di un amore, su cui aleggia l'inquietante fantasma della signora vestita di nulla. Complimenti dunque, anche per aver saputo ricreare, in un'epoca che appare distratta e volgare, la Torino aristocratica e colta del primo Novecento, che fa da sfondo all'ambiguo, malinconico rapporto dei due poeti. Quella Torino, che ho amato e che ho tentato di far rivivere anch'io nelle pagine del mio "Gozzano". Altro non aggiungo; il suo libro mi ha affascinato. Grazie! Un cordiale saluto
Almo Paita
Lidia Actis, pittrice
Ciao Marina, sabato pomeriggio al convegno di Agliè ho avuto modo di sfogliare finalmente il tuo libro fresco di pubblicazione !
Complimenti per la bella veste tipografica e soprattutto per il contenuto: la tua identificazione ora con Amalia, ora con Guido è davvero geniale !
Grazie per farci rivivere, con il gusto e l'eleganza che ti sono propri, un momento della Torino Liberty dei primi-Novecento.
Lidia Actis, pittrice
Ciao Marina, sabato pomeriggio al convegno di Agliè ho avuto modo di sfogliare finalmente il tuo libro fresco di pubblicazione !
Complimenti per la bella veste tipografica e soprattutto per il contenuto: la tua identificazione ora con Amalia, ora con Guido è davvero geniale !
Grazie per farci rivivere, con il gusto e l'eleganza che ti sono propri, un momento della Torino Liberty dei primi-Novecento.
"Questo tuo bellissimo libro accarezza la perfezione addolorata del Novecento" (Paolo Conte)